Mani
LA STORIA DELLA NAIL ART
La nascita della Nail art è da ricercarsi in Asia durante l'età del bronzo (dal 3500 a.C. al 1200 a.C. circa). In questo contesto infatti ebbe origine la
decorazione delle unghie per mezzo della tintura all'henné, ricavata dalla
riduzione in polvere di alcune foglie essiccate.
In seguito si affermò
in Mesopotamia la moda di dipingersi
le unghie con delle vernici ricavate
da zolfo e minerali, questa usanza però era esclusivamente maschile e serviva a distinguere la classe sociale di appartenenza: a Babilonia gli uomini ricchi erano
soliti colorarsi le unghie con del kajal
nero, mentre gli uomini delle classi sociali basse adoperavano il kajal
verde. In Cina anche le donne
cominciarono a decorarsi le unghie nello stesso periodo, sfruttando delle
tinture vivaci ottenute dai pigmenti dei fiori.
Nell'antico Egitto la cura del corpo era tenuta in
grande considerazione e le unghie venivano decorate: anche qui il colore
distingueva i ceti sociali e generalmente le donne di bassa estrazione utilizzavano dei colori pastello, mentre le donne importanti
si dipingevano le unghie di un colore rosso
che andava via via intensificandosi quanto più alta era la posizione sociale
della donna. Le regine utilizzavano un rosso molto vivo, che non era consentito
alle altre donne.
Per molti secoli la nail art ebbe grande rilievo, finché nel Medioevo la pratica di dipingersi le
unghie andò sempre più in disuso,
fino ad essere addirittura vietata in
alcuni casi.
La moda riapparve nel Rinascimento,
epoca nella quale comparvero anche i primi prodotti specifici per la cura delle
mani. Nello stesso periodo anche gli Incas
avevano sviluppato questo interesse e spesso e volentieri creavano delle vere e
proprie opere artistiche sulle unghie,
come delle immagini raffiguranti delle aquile. In età vittoriana ebbe
particolare successo la tecnica di decorare le unghie con smalto e un pezzo di camoscio,
moda riportata anche in alcune opere
letterarie come Madame Bovary.
Nail art UDA 2018